L’infortunio ha un impatto molto forte sia sul benessere fisico che emotivo ma anche sociale dell’atleta, sull’alterazione dell’immagine di Sè e sulla diminuzione della percezione di autoefficacia, ovvero le convinzioni circa le proprie capacità di organizzare ed eseguire le sequenze di azioni necessarie per produrre determinati risultati (Bandura, 2000). In questi ultimi anni si sente molto spesso parlare di Personalità Resiliente, sottolineando l’importanza della resilienza come capacità di far fronte alle difficoltà in modo positivo e propositivo, cercando attivamente soluzioni e risorse per facilitare il recupero sia in relazione al benessere psicologico individuale ma anche a livello temporale durante la riabilitazione.
La resilienza può quindi essere considerata come la capacità di affrontare eventi stressanti, superarli e continuare a svilupparsi aumentando le proprie risorse con una conseguente riorganizzazione positiva della vita (Malaguti, 2005).
Per sintetizzare o organizzare le numerose qualità resilienti individuate nel corso degli anni da differenti studiosi Burns (Burns, 1996) ha individuato quattro macro aree relative a: autonomia, capacità di problem solving, abilità sociali, propositi per il futuro.
Nell’area dell’Autonomia rientrano:
- Autostima: intesa sia come l’azione del valutare sé stessi come dotati di un’insieme di determinate caratteristiche, sia come valutazione effettuata sulla base di criteri ottenuti dal confronto delle proprie caratteristiche con quelle di altri soggetti ed infine come il giudizio risultante da queste
- Autoefficacia: intesa come sicurezza nella propria capacità di risolvere i problemi, sicurezza che deriva dalla conoscenza dei propri punti di forza e di debolezza .
- Locus of control interno: tendenza a interpretare i risultati e gli effetti delle proprie azioni come determinate dai propri comportamenti e non da forze esterne. Viene quindi riconosciuta la responsabilità personale degli eventi e questo alimenta la progettualità e l’azione.
- Indipendenza: saper agire in base ai propri valori e ai propri obiettivi senza farsi condizionare dall’accettazione e dal giudizio
- Motivazione: rimanda all’idea dell’essere capaci di trovare nelle risorse interne ed esterne la spinta ad
- Speranzosità: tendenza a pensare che determinati eventi sono gestibili, controllabili e quindi indirizzabili verso esiti positivi grazie al proprio impegno personale attivo e che l’imprevedibile che si può incontrare durante la vita può portare innovazione ed effetti positivi nel
Nell’area del Problem solving troviamo:
- Pensiero critico: consiste nella capacità di osservare la realtà sociale individuando i potenziali ostacoli e le potenziali risorse, così come analizzare aspetti positivi o negativi della propria personalità, stabilire la fattibilità dei propri obiettivi e riconoscere la funzionalità o disfunzionalità di alcuni
- Pensiero creativo: consiste nel saper produrre idee e punti di vista nuovi, così come avere delle buone capacità intuitive e
- Progettualità: non consiste soltanto nell’individuare e porsi degli obiettivi, ma anche e soprattutto nel saper individuare le giuste strategie per
- Capacità di produrre cambiamenti: significa avere una visione del futuro e saper cogliere i segnali dell’ambiente.
Nell’area delle Abilità sociali rientrano:
- Responsabilità: vale a dire essere un soggetto attivo nella comunità, partecipare così come assumersi le conseguenze delle proprie
- Flessibilità: sapersi confrontare, saper negoziare senza
- Empatia: entrare in contatto con le emozioni dell’altro, “come se” fossero le proprie. L’empatia aiuta a costruire con più facilità relazioni intime e sicure con gli altri consentendo inoltre di offrire e ricevere supporto
- Abilità comunicative: rimanda alla capacità di entrare in relazione con l’altro, comprendere sentimenti ed emozioni, ascoltare in modo partecipe e saper essere
- Senso dell’umorismo: inteso come capacità di mantenere il sorriso di fronte alle avversità.
Nell’area dei Propositi e futuro troviamo:
- Chiarezza di obiettivi: avere consapevolezza degli obiettivi che si vogliono raggiungere in base alle proprie potenzialità e ai propri
- Successo: ottenere buoni risultati nella realizzazione degli
- Motivazione: trovare gli stimoli per portare a termine gli
- Aspirazioni formative: aumentare le conoscenze e le
- Forti aspettative: attese realistiche di realizzazioni di
- Tenacia: persistenza negli
- Speranza: fiducia nel futuro ed
- Coerenza: coerenza nelle scelte e nell’operatività e ricerca di senso e significato nella vita. (Putton & Fortugno, 2006).
Il compito dello psicologo è quello di sostenere e promuovere tutti quei fattori individuali che sviluppano la resilienza tra i quali si rivela molto importante anche l’avere una rete di supporto sociale come fattore di protezione che contrasta gli effetti negativi dell’infortunio (come la famiglia e/o il gruppo dei pari). Tutte queste caratteristiche possono essere sviluppate e potenziate, insieme allo psicologo dello sport, attraverso la progettazione ad hoc di un programma di mental training che permette di lavorare sulla definizione degli obbiettivi e sullo sviluppo di autoefficacia personale; si tratta di un allenamento mentale che pone maggiore attenzione ai processi psicologici coinvolti nell’attività sportiva, in particolare, sulla consapevolezza di come essi influenzano la prestazione. Chi è resiliente non si lascia abbattere da una sconfitta ma ne esce rafforzato, analizza i suoi errori e trova le giuste soluzioni per tornare più forte di prima.
Workshop sullo Sport e l’infortunio
CFT Catanzaro, 5 aprile 2017
a cura di:
Staff CFT Catanzaro
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