Può essere definita come capacità di prolungare il lavoro muscolare nel tempo, mantenendone costante la qualità.

Questa qualità fisica importantissima nelle attività sportive di durata sostanzialmente si divide in due precise direzioni funzionali:

  1. resistenza aerobica
  2. resistenza anaerobica

La resistenza aerobica, è sostenuta prevalentemente dal metabolismo aerobico, che a sua volta rappresenta il meccanismo più economico di produzione di energia. Le attività sportive che generalmente presentano la potenza aerobica come fattore limitante la prestazione, sono le prestazioni di durata come la maratona, lo sci di fondo, il ciclismo su strada, il nuoto di resistenza, ecc. Le fibre muscolari maggiormente coinvolte in queste prove e che sono fortemente rappresentate negli atleti d’elite di queste discipline, sono quelle lente (STF slow twitch fiber). Queste fibre presentano caratteristiche di bassa affaticabilità e di una altrettanto bassa soglia di attivazione, infatti normalmente sono le prime a contrarsi durante il movimento e le più “lente” a stancarsi. Le cellule muscolari delle fibre lente sono ricche di mitocondri (organismi cellulari dove viene formato ATP=energia in presenza di ossigeno) e di enzimi del metabolismo aerobico.

Quest’ultime particolarità della cellula sono particolarmente rappresentate, nell’età infantile e durante il periodo evolutivo, più o meno come gli adulti, se non addirittura in qualche caso, come documentato nella letteratura scientifica, in quantità maggiori. Tali caratteristiche quindi non limitano ma anzi favoriscono l’allenamento precoce della resistenza, essendo presente una forte predisposizione biologica.

I limiti invece sono rappresentati da altri fattori. Primo fra tutti il fattore psicologico: infatti i bambini poco si adattano ad attività di corsa con ritmi lenti protratte per molti minuti.

Si riscontra tuttavia che negli ultimi anni l’applicazione delle metodiche intermittenti per l’allenamento della resistenza si sono ampiamente sviluppate in special modo nell’allenamento degli sport di squadra, tanto che il cosiddetto “lungo” e “lento” è stato, nel quadro dei mezzi di allenamento della resistenza aerobica nel calcio, quasi totalmente abbandonato. Fortunatamente i bambini presentano, come comportamento peculiare dell’età, e soprattutto in virtù dei tratti caratteristici psicologici che nei primi anni dell’età scolare si manifestano con una prevalenza dei processi mentali di eccitazione rispetto a quelli di inibizione, una spiccata predisposizione al lavoro fisico intermittente. La partita, i giochi-partita con variazione di regole, i circuiti tecnici, le situazioni di gioco e comunque le corse senza palla dove a tratti di pochi secondi percorsi ad intensità medio-alta seguono fasi di corsa di recupero (il tutto ripetuto per alcuni minuti), possono rappresentare effettive opportunità di allenamento della resistenza.

Per quello che riguarda la resistenza anaerobica, qualità fisica che caratterizza le attività sportive veloci di medio-breve durata (10”-2’ nella corsa), e nelle quali si produce una quantità notevole di acido lattico, sembra ci sia poca disponibilità da parte dei bambini in età prepubere. Questa diversa predisposizione biologica da parte dei bambini rispetto agli adulti è fondamentalmente dovuta alla carenza di enzimi ed isoenzimi specializzati alla formazione e smaltimento dell’acido lattico durante la glicolisi (metabolismo degli zuccheri) anaerobica (senza utilizzazione di ossigeno).

Nei bambini l’allenamento della resistenza deve essere realizzato attraverso il lavoro specifico con palla, mediante esercizi a circuito o percorsi misti (con palla e senza), per mezzo delle partite e comunque cercando di mantenere alta la motivazione alle esercitazioni proposte. Il gioco “orientato” agli obiettivi fisici che si vogliono realizzare, rappresenta a nostro avviso la chiave didattica sulla quale dovrebbero riferirsi gran parte dei programmi di allenamento “fisico” delle Scuole di Calcio.

 

F.I.G.C. – Settore giovanile e scolastico, Guida tecnica per le scuole di calcio, Pool Grafica Editrice s.r.l., Roma, 2010

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