Si sono svolti il 7 e 14 novembre, di fronte a 61 genitori dei ragazzi e le ragazze del Centro Federale Territoriale di Palermo, gli incontri organizzati dallo staff della struttura nell’ambito delle attività di carattere formativo.
Secondo quanto riportato dallo psicologo del CFT, Davide Campofranco, gli incontri con le famiglie sono molto importanti in quanto il comportamento dei genitori gioca un ruolo fondamentale nell’influenzare lo stato d’animo e l’atteggiamento dei bambini nei confronti dello sport.
Il comportamento dei genitori può incoraggiare e valorizzare le potenzialità sportive dei figli, ma può anche mortificare, stressare e far perdere l’entusiasmo, il piacere e la motivazione nel praticare un’attività sportiva. Nessuna società sportiva può pensare di incidere sull’educazione dei propri calciatori tralasciando il dialogo e il confronto costruttivo con le famiglie.
Occorre un’alleanza educativa e una disponibilità al dialogo costruttivo tra istruttori e genitori per assicurare che gli interventi di entrambi abbiano quella coerenza educativa che permetta
ai giovani calciatori di vivere il calcio in maniera sana, come strumento educativo per socializzare, per saper vivere in gruppo, per condividere con i compagni vittorie e sconfitte e per comprendere che per raggiungere un sogno occorrono sacrifici, impegno e tanta forza di volontà.
L’incontro si è aperto chiarendo quali sono gli ambiti di intervento della psicologia dello sport nel settore giovanile.
Nel contesto di una scuola calcio lo psicologo dello sport non si occupa di “aspetti clinici o di curare” ma di incrementare alcune abilità psicologiche dei ragazzi, al fine di migliorare il loro rendimento sportivo (motivazione, concentrazione, autocontrollo, incremento della coesione, efficacia della comunicazione istruttori – atleti, gestione dell’ansia pre – gara, migliorare il rapporto genitori – società sportiva).

Dopo aver chiarito il ruolo dello psicologo dello sport, l’incontro ha proseguito facendo prendere consapevolezza ai genitori di quanto la qualità delle relazioni interpersonali
tra istruttori – atleti e genitori influiscono sulle prestazioni individuali e di squadra.
Attraverso un dialogo costruttivo e interattivo, i genitori sono stati invitati a riflettere sull’importanza del loro ruolo sull’educazione sportiva dei figli.
In tal senso si sono sviluppate alcune tematiche in cui si sono affrontati aspetti quali le aspettative che i genitori nutrono nei confronti dei figli che praticano il calcio; l’importanza della distinzione dei ruoli tra genitore e istruttore il ruolo dello sport sulla relazione genitori – figli; il comportamento dei genitori a bordo campo; le cause dei comportamenti negativi dei genitori quando assistono agli allenamenti o gare dei figli.

Attraverso delle domande e dei giochi di ruolo i genitori sono stati invitati a riflettere su alcuni comportamenti diseducativi che si assistono durante le partite di settore giovanile.
Secondo voi, quando un genitore si arrampica sulla rete di recinzione urlando contro il figlio o contro l’arbitro che emozioni suscita nel ragazzo? (ad esempio “tira”, “passa”, “buttalo giù”)
Con questo atteggiamento del papà o della mamma, secondo voi il giovane atleta non si innervosisce? Non perde la concentrazione?
Quando il ragazzo vede litigare il papà con il mister, secondo voi non prova disagio, imbarazzo, vergogna, stress? Vi siete mai messi nei panni di vostro figlio?
Quando il genitore, nel tragitto che và dal campo a casa, comunica al figlio che l’allenatore è incompetente non delegittima l’autorità del mister agli occhi del ragazzo?
Questi esempi sono stati molto utili per far comprendere ai genitori che in alcuni contesti sociali e familiari, i figli che giocano a calcio diventano molto spesso uno strumento per un possibile riscatto sociale ed economico dei genitori.

Tra le cause dei comportamenti inadeguati di alcuni genitori durante le gare dei figli sono stati analizzati i seguenti aspetti:

• Mancanza di cultura sportiva;
• Il volere il successo dei figli a tutti i costi;
• Considerare il proprio figlio un campione;
• Aspettative irrealistiche di successo nei confronti dei figli;
• Riscatto dei propri insuccessi (rivincita);
• Nostalgia del proprio passato sportivo (rivivere);
• Padri presuntuosi, convinti di capirne di calcio, più dei tecnici.

Dopo aver analizzato le cause di alcuni comportamenti diseducativi dei genitori a bordo campo
si è discusso dei diversi stili educativi dei genitori:
• Autoritario, iperesigenti;
• Permissivi – iperindulgenti;
• Iper –protettivi;
• Trascuranti;
Questo aspetto è stato molto importante per far riflettere le famiglie sulle conseguenze psicologiche del loro comportamento sui figli.
Dalla discussione è emerso che i genitori hanno preso consapevolezza che le loro aspettative
influenzano in modo determinante la serenità del figlio, il suo livello motivazionale, e i risultati sportivi.
Ai genitori si è trasmesso un messaggio chiaro e corretto sul potenziale educativo dello sport, al fine di far comprendere gli obiettivi educativi del Centro Federale Territoriale e per fare in modo che non restino vittime di chi vende false illusioni.
La prima parte della riunione si è conclusa ponendo attenzione ai seguenti aspetti:
• Evitare di interferire con le scelte del mister;
• Non imporre le proprie ambizioni sul figli;
• Evitare di avere un atteggiamento iper -esigente nei confronti dei figli, in quanto ciò crea stress e perdita di entusiasmo;
• Fornire un sostegno psicologico ai ragazzi nei momenti di difficoltà o incertezza;
• Incoraggiare i ragazzi a fare sport in maniera sana;
• Creare un’alleanza educativa con gli istruttori e i dirigenti;
• Apprezzare l’impegno del figlio al di là del risultato;
• Tifare in modo festoso, creativo, ironico e non in modo aggressivo e violento, caratterizzato da offese insulti;
• Superare l’atteggiamento individualistico di tifare solo per il proprio figlio e sostenere la squadra nel suo insieme; ( fare gruppo – squadra – genitori)
La seconda parte dell’incontro ha riguardato la somministrazione del questionario,
la firma del patto formativo e le firme sulla privacy.
I genitori hanno partecipato agli incontri con entusiasmo e con un ruolo attivo, rispondendo alle domande che gli venivano poste e inviando dei feedback di riflessione.
Dopo l’incontro, diversi genitori si sono intrattenuti con me a parlare, manifestando il bisogno di partecipare ad altri incontri e di avere dei colloqui individuali per discutere
del rapporto del figlio con lo sport e la scuola

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